L.O.V.E. was made for me and you

Attenzione: Questa one-shot è il sequel di un’altra scritta in precedenza: “L.O.V.E.”. Vi consiglio di leggere prima quella, in modo da poter comprendere meglio questa qui 🙂
Entrambe si ispirano a questa canone qui e le frasi in corsivo sono citazioni riprese dal testo :3
Ps: ammetto di non aver fatto una revisione accurata del testo (viva la pigrizia -.-“), quindi la forma scritta non è delle più brillanti^^”

Titolo: L.O.V.E. was made for me and you
Fandom: SHINee
Rating: Verde
Genere: generale; romantico; fluff
Pairing: 2min
Note: One-shot; AU; shounen-ai
Introduzione: Dove Minho lotta con un tappeto volante e Taemin scopre che amare è più divertente di giocare.

Love is all that I can give to you

Choi Minho sembrava ogni volta dimenticarsi cosa significasse essere impegnati in una relazione – avendone avute già un paio.

Sfortunatamente per lui, c’era Lee Taemin a rammentarglielo.

Il più grande ricordava che prendersi una cotta era un po’ come viaggiare sul tappeto volante di Aladino: salivi così in alto da dover trattenere il fiato, e riscendevi a terra così in fretta da accorgerti a stento di aver mai volato in primo luogo.
Così che si era convinto che tutto sarebbe venuto da sé, spontaneo e naturale – il loro primo appuntamento, la loro prima passeggiata mano nella mano, il loro primo bacio-, e allo stesso modo sarebbe finito.

Ma vincere la timidezza alla loro prima uscita era risultato quasi impossibile.
Quando si erano stretti le mani era stato sconfortevole, tanto i loro palmi erano sudati ed appiccicaticci.
Per finire, del loro primo bacio non si vedeva ancora nemmeno l’ombra.

Invece, l’unica cosa venuta da sé era stato il loro primo litigio.

Minho non si era mai arrabbiato tanto in vita sua; e forse no, si era detto, non ne valeva la pena di faticare così tanto per una stupida cotta.

Meno male che c’era Lee Taemin a ricordargli tutto quello che gli passava via di mente. Sentire il più piccolo rinfacciargli furioso “questo non è un gioco!” gli aveva ricordato che no, difatti non c’era nulla di spontaneo e naturale in tutto quello.

Se desiderava che le cose fra di loro funzionassero, che un giorno divenisse tutto spontaneo e naturale, l’unica cosa da fare era lavorare per far sì che ciò accadesse.

Fu così che Choi Minho decise di mostrare al suo fidanzato quanto ci tenesse a lui e quanto gli volesse bene – perché sembrava che l’altro si fosse dimenticato sin da subito il perché si fossero messi insieme e lui era pronto a ricordarglielo.

Love is more than just a game for two

Lee Taemin non si era mai illuso che il suo fidanzato fosse l’uomo perfetto che lui credeva di essere.

No, era intelligente, carismatico e atletico; con la sensibilità di un trinciapollo, però.

Ma si era detto che andava bene così, anche se il suo ideale di serata romantica era una partita allo stadio, anche se la maggior parte delle volte che erano “soli” a casa, Jonghyun spuntava dall’ingresso pochi secondi dopo; anche se Minho amava i giochi e odiava perdere.

Sì, Taemin si era detto che andava bene lo stesso.

Però non era vero, non lo era affatto. E quando avevano litigato per la prima volta – dopo appena 4 settimane e mezzo- era stato ipocrita da parte sua scaricare tutta la responsabilità su di Minho.

Se il più grande lo vedeva come un gioco, non poteva fargliene del tutto una colpa.
Era stato lui lo stupido in primo luogo, a prendersi una cotta, ad accettare di uscire, a tenere la bocca chiusa su molte – troppe- cose.

Ma alla fine andava davvero bene così.

Taemin aveva deciso che, se proprio il suo fidanzato voleva vederlo come un gioco, era allora compito suo fare sì che quella divenisse una partita che Choi Minho non avrebbe mai voluto perdere.

Two in love can make it

Erano passati i mesi, le passeggiate mano nella mano e i loro primi, secondi, terzi baci; ed era superato anche il tempo dei giochi e delle cose spontanee e naturali.

Si erano lasciati alle spalle pure l’epoca in cui Jonghyun faceva da terzo incomodo nei loro non-appuntamenti e in cui Kibum rimproverava Taemin per essersi trovato il “peggiore fidanzato della storia”.

Minho non li rimpiangeva affatto.

Gli piacevano molto di più i pomeriggi che ora passavano insieme a studiare a casa o dell’uno o dell’altro.
Oppure il modo in cui Taemin infilava le mani nelle tasche della sua di giacca, ogni qual volta dimenticava i guanti a casa.
Oppure ancora quando si tenevano per mano in corridoio (senza Kibum di mezzo, grazie al cielo).

Aveva spesso sentito dire che la routine rovina le coppie, ma a lui non sembrava affatto così: senza razzi, soprese romantiche o suonatori di violino loro funzionavano benissimo.

Bastava volersi bene.

Se la sua cotta fosse stata un tappeto volante, Minho era certo di aver passato mesi ad urlare alla stoffa di muoversi prima che essa si alzasse finalmente da terra. Ma ne era valsa la pena: ora poteva godersi uno dei più bei viaggi della sua vita, senza paura di ricadere a terra.

Take my heart but please don’t break it

Minho aveva sempre amato i giochi ed odiato perdere.

Era una cosa che Lee Taemin aveva sempre saputo- ignorato in qualità di amico e detestato in qualità di fidanzato.

Sin da subito non aveva potuto fare a meno di pensare che tutto quello fosse solo un gioco; per Minho di certo, ma forse un poco anche per lui.

I ragazzi sono solo bambini un po’ troppo cresciuti, e cosa fanno i bambini se non giocare? – con la palla, con la play station o con i sentimenti, propri e degli altri.

Però così facendo ci si può anche fare male, Taemin lo aveva sperimentato, e non era più così sicuro di voler finire la partita.

Tuttavia Choi Minho aveva sempre odiato perdere, ma sempre adorato mettersi in gioco. C’erano voluti i mesi per far sì che Taemin capisse che la partita era già finita da un po’ ormai e che lui era rimasto l’unico partecipante.

Taemin ancora giocava e Minho al contrario amava.

Fu nel preciso istante in cui lo realizzò che Taemin decise di dare anche lui forfeit.

Amare in fin dei conti è molto più divertente di giocare.

Anche se delle volte ci si fa male lo stesso.

‘Cause Love…

Choi Minho era più grande, ancora sicuro di sé e abituato a ricevere attenzioni.

Al contrario Lee Taemin era più piccolo, come sempre timido e rassegnato ad ottenere il meritato riconoscimento a suon di impacciati tentativi e risolini nervosi.

I loro caratteri non combaciavano perfettamente, non erano sempre in sincronia e avevano tante passioni in comune quante ne avevano di totalmente opposte.

Ma andava bene così.

Anche in mezzo ai litigi, alle battute arroganti di Minho e ai silenzi ostinati di Taemin.

Bastavano le cioccolate calde e i compiti, le partite a p.e.s. e baci di consolazione schioccati su una guancia per tenersi sollevati da terra – in barba ad Aladino e Jasmine.

-Buon primo anniversario

-Buon primo anniversario, Minho.

Sì andava decisamente bene così.

…was made for me and you.

Note finali:  Spero che vi sia piaciuta: il fluff non è il mio genere, e la 2min non è decisamente una coppia per cui faccio follie, quindi non so se questa storia sia considerabile decente o se sia un orrore^^”
Scusatemi anche per la forma scritta, che non è delle migliori^^”
Beh, grazie per esservi fermati a leggere e fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!

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