Free Hugs

Ecco qui un’altra shot 2min, come sempre dedicata con tantissimo affetto alla prociona! :3 (perchè lei è l’unica ragione per cui io scriva 2min lol). E quindi questa sarà, al solito, una tranquillissima shot fluff, come piacciono a lei :3
Ci sono però svariati accenni anche ad altri pairing :3
Beh, non ho molto altro da dire su questa storia, se non brutte cose, quindi chiudo la premessa qui^^
Buona lettura!
Ah, Minho in questa fic è il Grinch lol

Titolo: Free Hugs
Fandom: SHINee
Rating: Verde
Genere: Generale; fluff
Pairing: 2min (+ accenni het Minkey e het Jongkey)
Note: Flash-fic (tecnicamente è una shot, ma non la riesco a considerare tale lol); AU; shounen-ai
Introduzione: Si chiese se anche a lui potesse bastare così poco per sorridere – un abbraccio e un po’ di conforto da un perfetto estraneo.

10 dicembre

Minho si strinse un poco nel suo cappotto lungo e nella sua ingombrante sciarpa; le sue scarpe battevano con mal celata impazienza sull’asfalto logoro, mentre il suo naso si arricciava ancora un poco al contatto con la lana.

La strada che gli si parava innanzi grondava di luci natalizie ed irritanti canzoncine che lui non era proprio dell’umore di stare a sentire.

D’altronde si era lasciato alle spalle una giornata – un mese- stressante e gli sembrava di avvertire quel pressante torpore pesargli ancora sulle spalle.
Tutto quello che poteva desiderare in quel momento era di stendersi sul divano del suo salotto e chiudere gli occhi fino al giorno dopo – al diavolo lo studio!
Perciò non poteva certo dirsi felice dell’odissea che stava vivendo per tornare a casa.

Era ridicolo che vi fosse già così tanta gente ad affollare le fredde strade quando c’erano ancora ben quattordici giorni a disposizione per fare i regali. Se solo avessero avuto il buon gusto di starsene a casa, pensava fra sé, a quest’ora non avrebbe dovuto sgomitare con impazienza fra quel mare di avventori che gridavano, spingevano e gli alitavano addosso.

Non poté fare a meno di sentirsi preso in giro dalla sorte quando si dovette fermare per l’ennesima volta: a metà strada si era formata una calca tale da non permettergli nemmeno di provare a mettere un piede davanti all’altro (e se pensava che lo attendeva un autobus lento e pieno fino all’orlo gli veniva quasi voglia di stendersi in mezzo all’asfalto e non muoversi più).

Seccato dal contrattempo, si guardò intorno per cercare di capire cosa ci fosse di tanto curioso da aver fatto fermare buona parte dei passanti lungo quel già affollato marciapiede.
Era una fortuna che fosse un tale stangone, altrimenti non sarebbe mai stato in grado di scorgere quel gruppo di ragazzini colorati e festanti che zompettavano di persona in persona quasi fossero stati l’ape Maia.

Ma che cosa…?

Dovette assottigliare un poco gli occhi prima di scorgere un cartello raffazzonato con le parole “free hugs” scritte a caratteri cubitali con un pennarello nero.

Che stupidaggine.

Non poteva credere che tutto quel trambusto fosse dovuto ad un gruppo di ragazzini della sua età disposti a dare abbracci a chicchessia perché non avevano nient’altro di meglio da fare.
E quello che trovava ancora più assurdo era che qualcuno potesse trovare piacevole riceverne uno da un perfetto sconosciuto.

Non aveva davvero senso.

Con la coda dell’occhio notò un ragazzino sorridente, di poco più piccolo di lui, abbracciare forte una bambina ricciuta: dalle sue labbra increspate e da quelle sue braccia tese traspariva un’incredibile entusiasmo che Minho non avrebbe potuto comprendere nemmeno volendo – perché cosa vi poteva essere di così speciale in un semplice abbraccio?

D’improvviso si sentì nauseato da quell’atmosfera festante, fin troppo gioiosa e natalizia per il dieci dicembre.

Con uno sbuffo scocciato, si fece spazio con una violenta gomitata e, senza prendersi la briga di scusarsi, cercò di sgusciare in quel mare di corpi fino alla fermata dell’autobus.

17 Dicembre

Se Minho avesse potuto, non avrebbe più messo piede fuori casa da quel dì.

Tutto era d’improvviso divenuto troppo opprimente da poter essere sopportato.

La scuola, lo stress, il Natale, Gwiboon, e quegli stupidi ragazzini che incrociava ogni giorno di ritorno verso casa…

Osservò le sue scarpe da ginnastica scivolare veloci lungo l’asfalto, consapevole che a breve avrebbero dovuto rallentare per colpa del solito gruppo di gente ammassata contro il marciapiede. Volente o nolente, si sarebbe dovuto fermare anche lui per qualche minuto, prima di poter riprendere il suo cammino verso la fermata di quel dannato autobus che non passava mai- meno che mai sotto le feste.

Ed eccoli lì i soliti cinque, con tanto di cartello e sorrisi smaglianti.
Come sempre le sue pupille viaggiarono rapide verso quel ragazzino dalla stretta vigorosa – quello che più di tutti sembrava affogare nello spirito del Natale.

Non riusciva a capire perché mai fosse sempre così entusiasta – perché i suoi occhi luccicassero un poco sotto la pallida luce invernale o perché si affrettasse ad offrire il suo affetto anche a chi non sembrava voler essere coinvolto.

Quella volta lo aveva visto avvicinarsi a grandi passi verso una ragazza in lacrime e avvolgerla fra le sue braccia, massaggiandole un poco la schiena con fare rassicurante.
Quando quella, ancora un poco stordita, aveva alzato i suoi occhioni umidi su di lui, questi si era limitato ad indicare gli angoli increspati della sua bocca, per invitarla a sorridere.

La cosa più assurda, pensò Minho, era che la ragazzina aveva fatto proprio come gli era stato indicato.

Stanco di quella solita sceneggiata, distolse lo sguardo non appena si aprì un piccolo spazio in cui poter sgusciare.

Si chiese se anche a lui potesse bastare così poco per sorridere – un abbraccio e un po’ di conforto da un perfetto estraneo.

21 dicembre

Quella volta Minho se la prese con comoda, percorrendo la strada a passi lenti e studiati.
A dire il vero non è che fosse proprio sua intenzione, né c’entravano nulla le compre natalizie o il fatto che fossero finalmente cominciate le vacanze.

La colpa era solo di Jonghyun, che non faceva altro che far vagare il suo sguardo da una vetrina all’altra con le mani in tasca e una certa eccitazione sepolta nelle pupille.

Minho lo osservò un poco triste – il silenzio troppo rumoroso per essere coperto dal frastuono attorno a loro e il suo animo un po’ troppo rassegnato per poter provare rabbia.

L’altro di sicuro lo aveva notato, siccome si morse il labbro con fare nervoso, nel chiaro tentativo di trovare le parole giuste da dire. Infine sospirò.

-Senti, Minho—

-Mh? – un sorriso un poco amaro si fece spazio sul suo viso perché sì, sapeva già di cosa l’amico volesse parlare e non poteva dire che l’argomento gli facesse piacere.

Il più grande lasciò di nuovo andare un sospiro – e stavolta il suo gesto sembrò molto più grave di poco prima.

-Mi dispiace

-Lo so hyung – replicò con un tono indecifrabile, perché nemmeno lui avrebbe saputo dire se si sentisse confortato o irritato dalla confessione dell’amico.

-Né io, né Gwiboon pensavamo sarebbe successo. Noi— Lo sai che tu sei il mio migliore amico, sì? – la voce era un poco esitante, cosa insolita per Jonghyun. Minho si limitò ad annuire.

-Spero che anche io lo sia ancora per te – mormorò il maggiore, fissandosi per qualche attimo le punte delle scarpe. –Non era mia intenzione ferirti. Non era nemmeno intenzione di Gwiboon, è solo— è solo successo – le parole si susseguirono in un veloce crescendo, senza che un solo respiro fosse preso fra l’una e l’altra.

Minho si sentì in dovere di fermarlo, posandogli una mano sulla spalla e sorridendogli un poco – non in modo molto convincente ad essere sinceri.

-Lo so hyung, davvero. Lo so. E non ce l’ho con voi due, davvero. Devo solo – strizzò gli occhi e si afferrò il naso con fare frustrato -…”metabolizzare” la cosa – concluse a fatica, lo sguardo rivolto all’asfalto e la mano non più sulla spalla dell’amico.

-Tanto tra me e Gwiboon sarebbe comunque finita, hyung.  Non è stata colpa tua- la sua voce era profondamente triste, ma non vi era modo di negare la sincerità di quelle parole.

-Quindi…sempre amici?

Minho sorrise e annuì – grato che Jonghyun non avesse deciso di aggiungere le parole “come prima”, che lui non avrebbe saputo garantire.
Si sentì a sua volta confortato quando vide l’amico ricambiare esitante quel gesto.

Quando si salutarono Jonghyun era ancora intento a scandagliare i negozietti lì intorno alla ricerca di un regalo, ma il più piccolo non pensò fosse il caso di offrirgli il suo aiuto. Con tutta la buona volontà, non se la sarebbe certo sentita di consigliargli cosa regalare alla sua ex-fidanzata.

Se da una parte si sentiva sollevato nel sapere che forse non tutto era perduto con il suo migliore amico, né con quella ragazza a cui voleva così bene, dall’altra non riusciva a fare a meno di sentirsi come la vittima in tutta quella faccenda.
Gwiboon aveva trovato qualcuno che la ricambiasse appieno, mentre Jonghyun aveva guadagnato una fidanzata.
E lui?
Cosa si ritrovava fra le mani se non imbarazzo e delusione?

Il suo passo riesumò la sua solita cadenza veloce verso la fermata dell’autobus– folla permettendo.

Non si stupì quando si vide costretto a rallentare nel solito punto, quello in cui stazionava il gruppo di abbracciatori folli.
Tuttavia oggi c’era decisamente meno gente siccome i regali sembravano un’incombenza di certo più pressante del conforto offerto da quegli adolescenti.

Forse fu proprio perché vi non vi era tutta quella calca che Minho decise di avvicinarsi un poco, proprio lì dove quel ragazzino- gli pareva di averlo sentito chiamare Taemin- era intento a parlare con uno dei suoi amici. Ora che non vi era una folla a separarli, il giovane notò con sorpresa che le orecchie dell’altro erano piene zeppe di piercing e che il suo corpo fosse meno secco di quanto potesse sembrare da lontano.

Rimase un poco inebetito a fissarlo.

Il ragazzo in questione lì per lì non sembrò farci caso, ma quando vide il suo amico gettare occhiate trafelate in un punto indefinito a destra, si voltò d’impulso per vedere cosa fosse a distrarlo.

Minho si sentì stupido quando avvertì un piccolo barlume di serenità scaldargli il petto alla vista del caloroso sorriso che gli venne rivolto.

-Posso esserti utile?

Rimase meravigliato nel vedere quei due occhioni ridursi a due entusiaste lunette e quei denti bianchi fare capolino fra due labbra carnose.

E proprio non capiva come qualcuno potesse provare l’istinto di sorridere in un simile modo ad un individuo che non conosceva nemmeno.

-Veramente no. Non so perché mi sia avvicinato –rispose sincero. Quando l’altro non disse nulla, lasciò che le sue spalle si incurvassero un poco, stanco di nascondere il suo cattivo umore – è solo una giornataccia. Questo Natale fa schifo – aggiunse in un borbottio.

Non passò nemmeno un secondo prima che un paio di braccia si stringessero attorno alle sue spalle, avvolgendolo in un caloroso e forte abbraccio.

-Non dire così…qualunque cosa sia successa, sono certo che tutto si sistemerà – la voce gentile e confortante si accompagnò alle dita intorpidite dal freddo che gli strofinavano la schiena in quel gesto rassicurante che tante volte gli aveva visto fare.

Minho gli avrebbe voluto dire che erano stupidaggini, che non sempre tutto è così semplice e che in ogni caso lui non era nessuno per venire a dirgli che tutto si sarebbe aggiustato.

Perché era dannatamente vero.

Invece non aprì bocca.
Lasciò che le sue braccia si stringessero a loro volta attorno all’altro e che la sua testa si posasse su quella spalla invitante, godendo del calore di quell’abbraccio sincero e disinteressato.

Non seppe dire per quanto tempo rimasero lì, immobili come due idioti, ma quel pomeriggio Minho tornò a casa con un peso in meno ed un amico in più.

Note finali: Bene, bene…qui giù ho un bel po’ di cose da dire lol
Innanzitutto che trovo vergognoso che io abbia scritto più 2min che JongKey
E che questa è una 2min per modo di dire perchè può anche essere interpretata senza nulla di romantico.

Allora…in primo luogo, mi scuso tantissimo per la forma scritta che non era delle più brillanti, per le ripetizioni e per gli errori grammaticali. Devo essere onesta: ho riguardato svariate volte questa shot, ma alla fine non è che lo abbia fatto con chissà quale attenzione. Ultimamente sono molto pigra da questo punto di vista lol
Poi, ho anche molti dubbi…beh, su tutta la struttura in generale, ma in particolar modo sul finale.
Tuttavia, siccome questa storia è per la prociona e siccome a lei è piaciuta così com’è, ho deciso di lasciare (almeno per il momento), le cose come stanno.
Se avete però suggerimenti su come migliorare questa shot, comunicatemeli :3
Sono più che ben accetti!

Inoltre, questa shot l’ho scritta tenendo una canzone in sottofondo, di cui potete vedere il video cliccando QUI.
E’ stata fatta da uno youtuber americano che personalmente adoro. E’ piuttosto diversa dalle solite canzoni natalizie ed il video è davvero carino. Per di più, secondo me si sposa perfettamente con “lo spirito natalizio” del Grinch di Minho in questa storia XD

Ah, un’ultima cosa!
Per quanti di voi l’abbiano pensato, Gwiboon non ha tradito Minho con Jonghyun…almeno, non nella mia testa.
Semplicemente erano già sull’orlo della rottura e il fatto che Gwiboon e Jonghyun si siano presi una mezza cotta l’uno per l’altra, è stato il colpo di grazia, nonostante in realtà non avessero combinato nulla di “meschino” fra loro xD
Ad ogni modo, siete liberi di interpretare la faccenda come volete :3

Detto questo, grazie per esservi fermati a leggere questo schifo questa storia ❤
Alla prossima!

3 pensieri su “Free Hugs

  1. A me è piaciuta! Perché devi sempre mortificare le tue povere storie non lo capirò mai.
    Comunque sì, mi è piaciuta, anche se ho trovato certe scelte lessicali non proprio consone al mio gusto (perché “dì”? Perché non “giorno” waaaa?), ma ti perdono perché l’hai scritta un anno fa (perché hai scritto ad aprile una storia di natale?) e perché Minho nei panni del Grinch è fantastico ❤
    Dolcina e carina, ci stava tutta. Such Christmas spirit.

    • Perché ho tutte le mie buone ragioni per sminuirle (scelte lessicali comprese lol).
      Ad ogni modo, sul mistero del mese, è semplice: avrei dovuto scriverla a Natale ma conosci bene quale sia il mio talento con la tempistica xD
      Son contenta comunque che tu non l’abbia trovata troppo…insignificante^^”
      E ho visto che hai messo il like anche a “Tonight we are young”! Mi scuso già da adesso per le dinamiche smut penosamente stereotipate e discutibili xD Sulle lemon ho decisamente bisogno di lavorare .___.

      • Piantala di scusarti o ti mangio la faccia (?)
        Ne piaccerò altre e ne commenterò altre, ma solo se sarai orgogliosssa delle tue creazioni e le presenterai in maniera consona.
        *cattivissima

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